#15 - Gli animali in ufficio non sono solo una coccola
Come la pet-friendliness sta diventando una leva di benessere quotidiano nelle organizzazioni.
Questo è il quindicesimo contenuto di Schiscetta - la newsletter di Joinrs pensata per accompagnare la tua pausa pranzo con contenuti leggeri, nutrienti e pronti da gustare in pochi minuti.
Negli ultimi anni molte aziende hanno accellerato con gli investimenti sul benessere: counseling, programmi EAP, training manageriale sul burnout, iniziative per ridurre lo stress.
In parallelo, però, sta crescendo una pratica molto più semplice e quotidiana: aprire l’ufficio agli animali.
Non è solo una moda, né un gesto estetico. È un segnale di come stia cambiando l’idea stessa di ambiente di lavoro.
Le politiche pet-friendly, se ben progettate, possono diventare una risorsa organizzativa concreta. Secondo uno studio di PubMed ci sono tre benefici principali:
1. Clima relazionale più sano
La presenza dei cani facilita interazioni spontanee, abbassa le barriere sociali e aumenta il senso di coesione.
Uno dei temi ricorrenti negli studi qualitativi è proprio questo: si parla di più, ci si parla meglio.
2. Regolazione emotiva e micro-pause
Anche brevi momenti di contatto, come una carezza o una passeggiata di cinque minuti, riducono l’attivazione fisiologica e lo stress percepito. Piccole pause, grandi effetti sulla capacità lavorativa.
3. Work-life balance più sostenibile
Per chi ha un cane, poterlo portare in ufficio riduce il conflitto lavoro-casa e quel rumore mentale (“sarà a posto? tornerò in tempo?”) che pesa sul carico emotivo quotidiano.
Per analizzare questi fenomeni è stata creata anche una scala ad hoc, la Human-Animal Interaction at Work Scale, a dimostrazione del fatto che il tema sta entrando seriamente nella ricerca.
Ma sì, ci sono anche limiti da considerare. La review del New Zealand Veterinary Journal 2024, sottolinea: non funziona ovunque e non funziona sempre.
Quindi, perché dia risultati davvero?
una cultura già aperta alla fiducia;
regole chiare (spazi, igiene, responsabilità);
attenzione a fobie e allergie;
un design dell’ufficio che non diventi fonte di distrazione.
In altre parole: la presenza degli animali amplifica un buon ambiente di lavoro, non lo cambia radicalmente.
Al di là dei benefici misurabili, il pet-friendly sta diventando un simbolo di un’organizzazione che:
riconosce che si possono non avere compartimenti stagni;
pensa al benessere come a un insieme di micro-esperienze quotidiane;
punta a creare luoghi di lavoro più autentici e meno formali;
si fida delle persone e delle loro scelte.
Riassunto: le persone lavorano meglio in contesti che non hanno paura di essere “umani”, anche nelle loro forme più semplici.
🫐 Spuntini di realtà 🫐
Cosa leggere 📖
Ricordate la campagna che vi abbiamo raccontato la scorsa settimana? Ne ha parlato anche il Corriere della sera. Puoi trovare qui l’articolo completo.
Cosa ascoltare 🎧
Abbiamo iniziato questa Schiscetta parlando di benessere. Parola che ormai sembra magica. Ma… cosa significa davvero stare bene al lavoro?
Ce ne parla Marta Cariello, HR Business Partner in Sperlari, che in questa puntata di HR Popcorn ci accompagna dentro una riflessione lucida: il benessere non è un “benefit”, è cultura.
Cosa guardare 👀
Per rimanere in tema, tre proposte di film per il dopo lavoro.
Hachiko - Una storia vera che parla di fedeltà assoluta. Se vuoi piangere bene (e liberarti da un po’ di stress), funziona sempre.
Pets. Vita da animali - Per una pausa leggera e qualche risata. Cosa combinano i nostri amici pelosi quando restano da soli a casa? A proposito di politiche pet-friendly. 🤭
Flow - Oscar all’animazione 2025. Un film quasi senza dialoghi che segue un gatto domestico catapultato in un mondo selvaggio. Poetico, visivamente magnetico, sorprendentemente rilassante. E che ti lascia da pensare.
🍲 Cosa bolle in pentola 🍲
L’anno scorso abbiamo lanciato HR - Hey Relax, una campagna pensata per fare una cosa semplice, ma spesso dimenticata: prendersi cura di chi si prende cura degli altri.
Le giornate ai career day possono essere piene e intense.
I ragazzi che incontriamo in questa attività fanno domande, cercano risposte, a volte arrivano con paure o tante aspettative. E in mezzo a tutto questo, ci sono i professionisti HR che tengono insieme conversazioni, emozioni, e decisioni.
Per questo abbiamo creato una box - piccola, colorata, con qualche gadget ad hoc, per dire: “Ti vediamo. Ti riconosciamo. E meriti un momento di respiro.”






Negli ultimi mesi abbiamo distribuito 800 box per gli HR e quasi 1000 tabelloni per gli studenti tra Padova, Bologna, Milano e Torino.
Il nostro impegno non finisce qui. La campagna continuerà anche in altre città e, se non ci fossimo ancora incontrati, speriamo accada presto in una delle prossime tappe.🧡




