#14 - Non tutto merita la stessa corsa
Viviamo convinti che il valore stia nel fare di più, nel comprimere ogni minuto. Eppure, la vera forza è nel saper scegliere, nel lasciare spazi vuoti che ci restituiscono lucidità.
Questo è il quattordicesimo contenuto di Schiscetta - la newsletter di Joinrs pensata per accompagnare la tua pausa pranzo con contenuti leggeri, nutrienti e pronti da gustare in pochi minuti.
Ti sei mai chiesto perché le giornate sembrano sempre troppo brevi?
L’agenda è piena, il calendario colorato, eppure la sensazione è di rincorrere costantemente qualcosa che ci sfugge. È quasi paradossale, abbiamo più strumenti che mai per gestire il tempo, ma meno tempo che mai per usarli.
Abbiamo imparato a considerare la produttività come sinonimo di “fare tanto”. Ma il vero segreto non è riempire le ore, è dare peso alle priorità. Il neuroscienziato Daniel Levitin spiega che ogni volta che passiamo da un’attività all’altra, il cervello consuma energia per “riavviarsi”. È come aprire mille tab sul browser: prima o poi tutto si blocca.
Uno studio recente pubblicato su Frontiers, sottolinea che comportamenti chiave come pianificazione, definizione degli obiettivi, prioritizzazione e organizzazione dei compiti emergono come strategie particolarmente utili per produttività e benessere.
Tre punti da tenere a mente:
Pianificare e dare priorità: Non basta fare. Serve scegliere. Alla base della buona gestione del tempo c’è la capacità di stabilire cosa è veramente rilevante, cosa può attendere e cosa deve essere fatto subito.
Ridurre il “tempo perso”: Il passaggio continuo da un’attività all’altra, il cosiddetto switching, consuma risorse mentali. Un framework per ambienti di lavoro dinamici lo chiama esplicitamente “gestione del comportamento temporale” come fattore chiave per la performance.
Benessere e ritmo, non solo efficienza: Gestire bene il tempo non significa solo “fare di più”, ma anche “fare meglio”, preservando energia, evitando il sovraccarico e riconoscendo pause necessarie. Uno studio sui contesti lavorativi mostra che le prove sull’efficacia di interventi specifici sono ancora limitate, ma il legame tra gestione del tempo e benessere è già ben documentato.
🫐 Spuntini di realtà 🫐
Cosa ascoltare 🎧
“Non possiamo mai sapere cosa farà l’altro e proprio perché abbiamo il controllo soltanto sulle nostre azioni, è necessario organizzare le giornate e considerare un po’ di margine per ogni attività”
Questa è la filosofia di Irene Saya, psicologa del lavoro, che da oltre 5 anni si occupa di recruiting. Scopri di più in questo episodio di HR Popcorn
Cosa guardare 👀
Il podcast “Parliamone con Joinrs” è tornato con un nuovo episodio in cui Beatriz Roncero, HR Business Partner in BIP, illustra gli elementi chiave per un onboarding di successo. Guardalo qui.
Cosa leggere 📖
“Il project management è una competenza chiave trasversale a tutti i ruoli. Questo significa saper dare priorità, agire in tempi rapidi, tenere insieme più task senza perdere la visione d’insieme. Non si tratta solo di gestione del tempo, ma di saper guidare e portare a termine iniziative complesse”.
Ilenia Sannicolò Papadopoli, Talent Acquisition Partner in HelloFresh, ci ha risposto così quando le abbiamo chiesto quali secondo lei siano le competenze maggiormente richieste oggi in un contesto lavorativo internazionale. Puoi trovare qui l’intervista completa.
🍲 Cosa bolle in pentola 🍲
Pigri, demotivati, inesperti. O semplicemente stanchi di sentirsi dire chi sono.
Milano, Roma, Bologna, Torino, Padova. E ancora Bari, Parma e Pavia, fino ad arrivare a Piacenza e Castellanza. Il nostro team ha portato per le strade e nelle università una domanda scomoda: e se la Gen Z non fosse davvero come la descrivono?
Con la campagna “Cercasi Stagista”, lanciata il 10 novembre in occasione della Giornata Mondiale dello Stagista, abbiamo scelto di raccontare i giovani da un’altra prospettiva, la loro.
Abbiamo trasformato muri, pali e bacheche in spazi di dialogo, dove parole come pigro, demotivato o inesperto non sono più accuse, ma punti di partenza per capire cosa non funziona davvero nel modo in cui il lavoro parla ai ragazzi.
Dietro ogni manifesto, un messaggio ironico ma reale.
La pigrizia non è disinteresse, è rifiuto per annunci noiosi e identici. La demotivazione non è apatia, ma stanchezza verso stage mal pagati. L’inesperienza non è un limite, ma la condizione naturale di chi comincia.
Un grande invito a riflettere. Forse non è la Gen Z a essere diversa. Forse è il lavoro che deve iniziare a parlare la loro lingua.




