#8 - Spoiler, il tour dell'ufficio non vale come onboarding
L’onboarding non è un dettaglio, è il primo vero incontro con l'azienda. Per la Gen Z, significa sentirsi subito parte di una comunità, avere strumenti per crescere e qualcuno a cui fare riferimento.
Questo è l’ottavo contenuto di Schiscetta - la newsletter di Joinrs pensata per accompagnare la tua pausa pranzo con contenuti leggeri, nutrienti e pronti da gustare in pochi minuti.
Nelle scorse Schiscette abbiamo parlato diverse volte degli elementi chiave necessari per attrarre al meglio i talenti della Gen Z. Ma il lavoro del recruiter certamente non finisce qui.
Una volta superata la fase della selezione, il passo successivo e altrettanto fondamentale, è quello dell’Onboarding. L’impatto con l’azienda e i primi momenti condivisi all’interno dell’ufficio possono essere determinanti.
Nel nostro Joinrs Data Loop (che puoi scaricare al link 😉) abbiamo analizzato anche l’opinione della Gen Z sull’Onboarding. I dati raccolti dimostrano che i giovani desiderano esperienze strutturate, relazionali e formative per sentirsi parte di un’organizzazione.
In questo senso, le tre attività più richieste sono Peer mentoring o Buddy program, Formazione e training, Team building ed eventi sociali, dimostrando come la Gen Z cerchi supporto, apprendimento e relazioni sin dall’ingresso in azienda.
Passando all’analisi delle competenze considerate più rilevanti e per cui si desidera una formazione specifica nel corso dei primi anni di carriera, emergono sfumature interessanti tra le diverse aree disciplinari, pur mantenendo un filo conduttore comune, rappresentato dalla centralità delle hard skill.
Per i profili economici, le priorità si concentrano su competenze digitali e analitiche, con un’attenzione particolare a strumenti come Excel, Power BI e Google Ads, che dimostrano un interesse crescente verso approcci prevalentemente data driven.
In ambito STEM prevale un focus tecnico su linguaggi di programmazione e strumenti informatici (come HTML e SQL).
Infine, nei percorsi umanistici, sebbene le competenze relazionali restino importanti, si osserva una crescente centralità di strumenti digitali creativi come Canva, Photoshop e InDesign.
Tutti questi elementi confermano come avere un percorso ben strutturato sia fondamentale per i talenti Gen Z che si affacciano al mondo aziendale.
🫐 Spuntini di realtà 🫐
Cosa ascoltare 🎧
Ormai non è una novità, abbiamo una puntata di HR Popcorn davvero per tutto, e anche questa volta non siamo da meno.
Ci siamo fatti raccontare da Alice Manzoni, consulente HR e Learning Experience Designer, quali sono gli orrori che possono far fallire un Onboarding.
Cosa leggere 📖
Evoluzione tecnologica, connessione globale e incertezza sono tre fattori che hanno caratterizzato la crescita di chi appartiene alla Gen Z.
E sono proprio le esperienze e i valori di questa generazione ad influenzare anche il modo in cui vivono il lavoro. Un onboarding ben progettato è quindi cruciale per la retention e per ridurre il rischio di turnover precoce.
In questo articolo di Great Place to Work vengono analizzate 5 pratiche chiave per un onboarding efficace della Gen Z. E nella tua azienda, quali vengono messe in pratica?
Cosa guardare 👀
Sono i giovani a essere impreparati o le aziende che non li sanno accogliere nel modo migliore?
In questo video, la business strategist Melissa Franks propone un approccio pratico su come ripensare l’onboarding, il mentoring e la cultura aziendale per valorizzare i talenti più giovani.
Cosa bolle in pentola 🍲
Presto serviremo un piatto davvero sostanzioso: ieri sera, nel nostro HQ di Milano, abbiamo presentato in anteprima le nuove funzionalità della piattaforma.
Quindi, cari HR, lavatevi le mani perché è quasi tutto pronto. Nella prossima Schiscetta vi sveleremo nel dettaglio tutte le novità della Joinrs Fall Release 2025. 🍂




Verissimo! L’onboarding è una fase fondamentale della "presentazione aziendale", non solo per la Gen Z, ma per chiunque inizi un nuovo percorso professionale: sentirsi accolti, avere punti di riferimento chiari e strumenti concreti è ciò che può davvero fare la differenza.
Spesso sono i dettagli, quelli che potrebbero sembrano piccoli, a raccontare meglio di qualsiasi discorso che tipo di realtà si sta per vivere.
Non sottovalutiamo mai il potere del "primo giorno".