#18 - Dove il lavoro incontra il “noi”
Il senso di appartenenza fa diventare l'azienda non solo un posto in cui lavori ma un posto in cui vali.
Questo è il diciottesimo contenuto di Schiscetta - la newsletter di Joinrs pensata per accompagnare la tua pausa pranzo con contenuti leggeri, nutrienti e pronti da gustare in pochi minuti.
C’è un paradosso silenzioso nel mondo del lavoro: più un’azienda investe in iniziative per trattenere le persone, più rischia di ignorare ciò che davvero le fa restare: il senso di appartenenza.
Non è un concetto morbido, né una parola da manifesto aziendale. È una leva organizzativa che incide su performance, engagement e retention. Una delle ricerche più citate sul tema, pubblicata su Harvard Business Review, mostra che sentirsi parte di un gruppo riduce lo stress, aumenta la motivazione e - non sorprende - rende le persone più propense a restare a lungo.
L’appartenenza (belonging) si costruisce nelle interazioni quotidiane: quando si può esprimere un dubbio senza essere giudicati, quando il singolo contributo viene riconosciuto, quando il team diventa un luogo sicuro invece di un luogo in cui “apparire”.
Il lavoro degli HR, in questo quadro, non è tanto “creare cultura”, ma amplificarla. Significa favorire riti condivisi, allenare una comunicazione trasparente, dare l’esempio di comportamenti coerenti. Perché l’appartenenza non si dichiara, si percepisce. Come? In quattro modalità:
1) Riconoscimenti frequenti, anche informali
Secondo il Gallup Workplace 2025, il belonging cresce quando le persone si sentono viste. Non servono cerimonie: feedback brevi, specifici e tempestivi aumentano del 36% la percezione di essere valorizzati.
2) Allenare la trasparenza, soprattutto nei momenti difficili
La fiducia non aumenta nei periodi positivi, ma in quelli complessi. Condivisione anticipata delle decisioni, spiegazione del “perché” e spazio per porre le proprie domande, riducono del 27% la percezione di distanza dal management.
3) Dare voce reale alle persone
Il senso di appartenenza cresce quando il contributo delle persone ha delle conseguenze. I team che vedono almeno una delle loro proposte concretizzarsi ogni trimestre riportano un engagement più alto del 40%.
4) Curare i primi 90 giorni è fondamentale
Il belonging si forma presto: il 70% dei dipendenti decide se rimanere in azienda entro il terzo mese. Onboarding chiari, mentor dedicati e un percorso iniziale strutturato aumentano la permanenza a un anno del 58%.
Un senso di appartenenza forte, alla fine, si traduce in una cosa semplice:
“Qui ha senso che io rimanga.”
🫐 Spuntini di realtà 🫐
Cosa ascoltare 🎧
La felicità al lavoro è ambita da molti ma pochi possono dire di conoscerne davvero la ricetta. Non è certo questione di una macchinetta del caffè sempre accesa o di un tavolo da ping pong che ci distrae in pausa pranzo. In questo episodio di HR Popcorn, insieme a Riccardo Montanari, parliamo di clima, relazioni, e sentirsi valorizzati.
Cosa guardare 👀
The Intern – Lo Stagista Inaspettato. Al di là della leggerezza del film, racconta un tema importante: cosa succede quando una persona sente di avere un ruolo, un posto, una comunità che lo riconosce. La relazione tra Ben e Jules è un esempio di come il senso di appartenenza possa nascere anche tra generazioni e stili di lavoro diversi.
Cosa leggere 📖
Belonging: The Science of Creating Connection and Bridging Divides di Geoffrey L. Cohen. Un libro completo e accessibile sul tema. Parte dalla psicologia sociale e arriva fino ai contesti educativi e lavorativi.
🍲 Cosa bolle in pentola 🍲
Già lo sappiamo, il benessere organizzativo non è più un “nice to have”: è diventato una leva strategica per attrarre, motivare e trattenere le persone. Ma cosa significa davvero prendersi cura dei collaboratori oggi e domani?
Ne parliamo live il 17 dicembre su LinkedIn e Youtube insieme a tre professionisti con esperienze complementari che porteranno casi concreti, strumenti e approcci immediatamente applicabili.
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