#13 - Cambiare strada non significa perdersi
Le carriere non sono necessariamente binari, possono essere anche mappe che si disegnano strada facendo, con deviazioni, curve e qualche ritorno all’indietro. E va bene così.
Questo è il tredicesimo contenuto di Schiscetta - la newsletter di Joinrs pensata per accompagnare la tua pausa pranzo con contenuti leggeri, nutrienti e pronti da gustare in pochi minuti.
Negli ultimi anni, si è potuto notare come sempre più spesso la carriera non segua più necessariamente una direzione unica. Si può iniziare dal marketing e finire ricoprendo un ruolo di data analyst, studiare filosofia e lavorare in ambito tech, cambiare azienda (o settore) più volte senza perdere coerenza, ma anzi, costruendola passo dopo passo.
Il sociologo Zygmunt Bauman parlava di “liquidità” per descrivere una società in continuo movimento, dove l’identità e le scelte non sono più rigide ma fluide.
Ecco, anche le carriere sono diventate fluide. Non perché manchi direzione, ma perché c’è libertà di sperimentare.
Le nuove generazioni stanno riscrivendo il concetto stesso di percorso professionale. Secondo una recente analisi del World Economic Forum, la Gen Z non solo accetta il cambiamento, ma lo considera una componente naturale della crescita. Più del 70% dei giovani professionisti, infatti non si aspetta di restare nello stesso ruolo o nella stessa azienda per più anni di fila.
Un report di AdegreeAbove spiega come sempre più persone scelgano di attraversare settori diversi, accumulando competenze ibride che si rivelano poi decisive nel lungo periodo. Chi ha lavorato nel marketing e passa all’analisi dati, o chi studia filosofia e approda in azienda, non è un’eccezione ma un segnale dei tempi. La linearità non è necessariamente sinonimo di successo, ma è alle volte segnale di rigidità.
La Gen Z preferisce parlare di “evoluzione professionale” piuttosto che di “carriera”. Ciò che conta non è la posizione in organigramma, ma la possibilità di sperimentare, apprendere, spostarsi e reinventarsi.
E le aziende? Quelle che sanno accogliere anche questa nuova visione del lavoro, dove il CV non deve per forza disegnare una linea dritta, scoprono talenti più curiosi, creativi e resilienti.
La vera sfida è imparare a leggere le traiettorie in modo diverso, cercando valore nei passaggi trasversali e nelle deviazioni che raccontano evoluzione, non incertezza.
🫐 Spuntini di realtà 🫐
Cosa ascoltare 🎧
Si tende a continuare a seguire la strada del percorso lineare e dell’esperienza pregressa, ma secondo Isabella Camillo - HR freelance - questo è un modello decisamente superato.
Scopri di più in questo scoppiettante episodio di HR Popcorn 👇
Cosa guardare 👀
Portare il cane in ufficio: è solo un trend “cool” o una pratica che migliora davvero il benessere dei dipendenti?
Patrizia, la nostra HR, parlerà di questo argomento il 10 novembre alle ore 17, in un webinar organizzato insieme a Empethy.
Cosa leggere 📖
“Finance è stata la mia passione per i miei primi 20 anni in azienda dove, lavorando in Italia e in Francia, dopodiché ero alla ricerca di nuove sfide e mi è stato proposto di portare la mia esperienza manageriale in HR”
Giacomo Piantoni, oggi HR Director in Nestlè ha condiviso con noi in questa intervista il suo percorso, che lo ha visto passare dall’ambito finance a quello delle risorse umane dopo oltre vent’anni di carriera.
Dove essere 📍
Vorresti assistere a una discussione tra professionisti del mondo HR? Allora ISAC HR è il format che stai cercando.
Il 6 novembre, presso gli uffici di Randstad Enterprise Italia, anche Joinrs sarà fra i protagonisti del dibattito.
Scopri di più a questo link.
🍲 Cosa bolle in pentola 🍲
Una competenza può davvero definire un ruolo?
Nelle ultime settimane il nostro team, in collaborazione con PwC, ha realizzato una campagna offline che ha portato manichini, adesivi e cappellini in giro per le principali università di Roma e Milano. Lo scopo? Riflettere sul valore delle competenze e sfatare il mito che una sola skill possa determinare chi si è o cosa si possa fare.
Nel nostro tour, che ha toccato 7 atenei fra le due città, abbiamo incontrato oltre 500 studenti di 12 facoltà diverse pronti a mettersi alla prova, chiedendo loro di associare competenze a ruoli diversi. Nessuna risposta giusta o sbagliata, solo tante prospettive uniche, proprio come i percorsi che ognuno può costruire.




